Il 5 giugno più di 300 persone hanno sfilato nel centro storico di Trieste per protestare contro la sanatoria truffa e gli altri provvedimenti razzisti che ostacolano l'ottenimento e il rinnovo del permesso di soggiorno.
Al centro dell'attenzione c'era la truffa che stanno subendo decine di migranti che avevano fatto domanda di regolarizzazione attraverso la sanatoria del 2009. La questura della città, con l'avvallo del capo della polizia Manganelli e di Maroni, attraverso un cavillo legale sta respingendo moltissime domande, in modo da espellere o chiudere nei CIE molti migranti, alcuni dei quali sono in città da anni (ulteriori informazioni su volantini [1] [2] e rassegna stampa [1] [2]).
Questa trappola assurda riguarda potenzialmente tutti gli immigrati in Italia che si stanno regolarizzando ed hanno due o più decreti di espulsione. Per questo motivo il comitato ha deciso di organizzare questa protesta in contemporanea con altre città in Italia (tra queste Milano e Massa Carrara).
Durante il corteo sono stati denunciati anche altri abusi subiti dagli immigrati nella nostra città, ad esempio il fatto che il Comune, per concedere la residenza, chiede l'esibizione della busta paga, un atto burocratico che non è previsto da nessun regolamento. E' stata anche denunciata la pesante situazione del commissariato di polizia di San Sabba, dal quale passano molti dei migranti che vengono poi deportati nel CIE di Gradisca. Sono stati segnalati casi in cui alle persone non è stato dato cibo per tutto il giorno e la notte hanno dovuto passarla per terra con una coperta o nulla per coprirsi.
Ma è stata ricordata anche la vicende di Joy, la ragazza nigeriana vittima di tratta cha ha denunciato un tentativo di stupro da parte di un poliziotto nel CIE di via Corelli, a Milano. Il processo si apre l’8 giugno (aggiornamenti continui sulla questione li trovate sul blog: Noi non siamo complici).
Alla fine in Piazza Unità è stato improvvisato il “gioca jouer dell' immigrato” e la giornata è finita in festa e danze.
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